Milleceppi

Milleceppi

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23.00

Denominazione:
Nero di Troia I.g.t. Puglia

Uvaggio:
Nero di Troia in purezza

Zona di produzione:
Il vigneto è posto in una terra affascinante, prossima al Gargano e al mare, nell’agro di Cerignola (Fg).

Allevamento:
Viti allevate a cordone speronato, con densità di impianto di circa 5000 piante per ettaro, su un terreno prevalentemente calcareo.

Vinificazione:
I grappoli, scelti tra i migliori ceppi del vigneto, sono raccolti tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre. Dopo una cernita attenta dell’uva, sono sottoposti a diraspatura ed ad una leggerissima pigiatura soffice. Quindi, sono vinificati tradizionalmente, per 20 giorni a 22 °. A malolattica terminata, il vino viene travasato in grosse anfore di terracotta, per 8 mesi. Infine, senza alcuna chiarifica, il vino viene imbottigliato e lasciato affinare per almeno 3 mesi, prima dell’immissione in commercio.

Quantità:
Un muro di pietre a secco separa la cantina dal vigneto e avvolge il giardino degli agrumi; sui pini, le civette occhiute controllano i maestri potatori, mentre la volpe attende che l’uva maturi. Non è grande la mia cantina, ma c’è spazio a sufficienza per un sogno: produrre un grande vino. Quattro sono i vitigni che ho scelto per la mia cantina: il nero di Troia, il fiano, il primitivo e il minutolo. Sono quelli della tradizione, e i vini che ottengo sono sapidi e corposi. La vendemmia inizia verso la fine di agosto con il primitivo e termina ad ottobre inoltrato con il nero di Troia: tre mesi di attese, speranze, ma il sole, il vento che arriva dal mare non mancano mai. Qui, nella Daunia, si fa vino da sempre e la mia cantina è solo una delle tante testimonianze di un passato glorioso sul territorio. Il rosso di Cerignola è già entrato nella storia del vino: ne parlò Mario Soldati, lo decantò Luigi Veronelli. E spero se ne parli ancora come uno dei migliori di Puglia. Ho imbiancato le pareti, ripulito gli archi di pietra e rifatto il tetto: ora la cantina è pronta per accogliere il mosto. La tecnologia è ridotta al minimo, e, grazie ai pannelli solari, la masseria produce più ossigeno di quanto ne consumi. Uso le botti di legno con moderazione e l’acciaio per raffreddare quando l’estate si fa troppo calda. Tutto il lavoro necessario, dalla coltivazione all’imbottigliamento, si svolge all’interno dell’azienda agricola, tra queste antichi muri tornati alla loro funzione originaria.

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg
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